giovedì 7 aprile 2011

Tendenze Gastronomiche : Aprire un Ristorante Etnico


Il settore dei ristoranti etnici comprende una vasta gamma di tipologie di locali, accomunati dal fatto che vi si servono i piatti tipici delle cucine dei vari paesi del mondo.
Poiché spesso la cucina etnica viene confusa con la cucina tipica di un luogo, è bene chiarire cosa si intenderà d’ora in avanti con il termine ristorante etnico: verranno considerati etnici tutti quei ristoranti che, nell’ immaginario collettivo, richiamano paesi lontani, esotici e poco conosciuti.
Mangiare etnico significa provare le ricette di paesi stranieri, in ristoranti di lusso, come in chioschi ambulanti e in locali che spesso, oltre al cibo, offrono musiche e spettacoli folkloristici.
La scelta è perciò molto ampia e non dipende solo dai piatti che si vogliono mangiare, ma anche dal tipo di ristorante che si cerca: molti locali etnici si configurano, infatti, come ristoranti ricercati, spesso di lusso, in cui i prezzi e la qualità del servizio competono con i ristoranti nazionali di fascia alta.
Il servizio che questi locali offrono non comprende solo il cibo: il modo in cui i piatti vengono serviti, l’arredamento del locale, l’abbigliamento del personale, la musica e gli spettacoli a cui è possibile assistere, sono tutti fattori, che oltre alla cucina tipica, caratterizzano in maniera specifica il locale, diventandone punto di forza e di differenziazione.
Altri locali, soprattutto quelli arabi e cinesi, hanno puntato meno sull’aspetto folkloristico e più sui prezzi contenuti, il servizio veloce ed il take away, diventando spesso una valida alternativa alla classica pizza italiana.
Competenze
Per occuparsi della cucina di un locale etnico bisogna conoscere bene i metodi e le pratiche culinarie del paese di riferimento: le tecniche di preparazione, cottura e conservazione dei cibi, le modalità di confezione
dei pasti, le attrezzature tecniche e le materie prime.
L’imprenditore/ristoratore deve possedere una buona capacità di degustazione su cibi e bevande,manualità, gusto estetico e, in alcuni casi, fantasia e creatività. Deve anche avere una buona resistenza a ritmi di lavoro che possono essere anche molto intensi.
Gestire un locale significa anche coordinare tutte le attività della cucina, assegnare compiti e mansioni, sovraintendere alle prestazioni del personale, scegliere il menu, definire le varie ricette, gestire la spesa e rapportarsi con i fornitori.
A tal proposito è fondamentale che il neo imprenditore,prima di avviare l’attività, si accerti di avere la possibilità di entrare in contatto con i fornitori per procurarsi le materie prime necessarie nella sua cucina.
Un imprenditore che voglia aprire un ristorante etnico ha due alternative: trovare il locale adatto,
acquisire la licenza comunale (gratuita) per la somministrazione di alimenti e bevande e avviare il locale (sostenendo tutte le spese per l’eventuale ristrutturazione e l’arredo del locale), per ottenere informazioni maggiori circa la disponibilità di nuove licenze di somministrazione è necessario rivolgersi al Comune di competenza, Ufficio Commercio.
Diversamente le licenze possono essere acquistate da chi cede l’attività di ristorazione :il costo di una licenza può essere molto alto.
L’investimento iniziale per avviare un ristorante può arrivare quindi ad essere molto oneroso.Per l’acquisto dei mobili per la cucina e l’arredamento del locale è bene sapere che esistono grossisti e fornitori per ristoranti: rivolgersi a queste ditte può essere vantaggioso. Alcune ditte sono tra l’altro specializzate nella vendita di strumentazione usata per le cucina dei ristoranti: tali ditte si occupano, prima della vendita, anche del controllo e della revisione delle attrezzature.
Si può, inoltre, stipulare un contratto con una lavanderia specializzata per il lavaggio o il noleggio della biancheria (tovaglie, copri macchie, tovaglioli).
Ipotizzati 50 coperti e due turni di servizio (pranzo e cena), un locale etnico ha come necessità di personale: un cuoco, un lavapiatti e tre persone in sala, di cui due addetti al servizio ai tavoli e uno all’accoglienza, al bar e alla cassa del ristorante; dovrà, inoltre, esserci qualcuno addetto alle pulizie del locale e nel caso l’imprenditore intendesse organizzare serate a tema con spettacoli e intrattenimento, avrà anche bisogno di persone addette all’animazione del pubblico.

Concorso nei Carabinieri scadenza 26/04/2011


Concorso, per esami e titoli, per il reclutamento di 1548 allievi carabinieri effettivi, riservato, ai sensi dell’articolo 2199 del decreto legislativo 15 marzo 2010, nr.66, ai volontari delle Forze armate in ferma prefissata di un anno o quadriennale ovvero in rafferma annuale, in servizio o in congedo.
E’ indetto un concorso pubblico, per esami e titoli, per il reclutamento di 1548 allievi carabinieri effettivi, riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) o quadriennale (VFP4) ovvero in rafferma annuale, in servizio o collocati in congedo a conclusione della prescritta ferma con le seguenti modalità:
a. n. 1058, da immettere direttamente nell’Arma dei carabinieri a conclusione della ferma di un anno quale volontario nelle Forze Armate;
b. n. 490, da immettere nell’Arma dei carabinieri a conclusione della ferma di quattro anni quale volontario nelle Forze Armate.
Qualora il numero delle domande di partecipazione al concorso sia:
a. superiore al quintuplo dei posti messi a concorso, i posti eventualmente non coperti sono portati in aumento a quelli riservati per il concorso successivo;
b. inferiore al quintuplo dei posti messi a concorso, per i posti eventualmente non coperti possono essere banditi concorsi ai quali partecipano i cittadini in possesso dei prescritti requisiti.
2. Dei 1058 posti messi a concorso, n.6 sono riservati ai concorrenti in possesso, all’atto della scadenza del termine di presentazione delle domande, dell’attestato di bilinguismo (lingua italiana e tedesca) riferito a livello non inferiore al diploma di istituto di istruzione secondaria di primo grado di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 26 luglio 1976, n. 752 e successive modificazioni (Norme di attuazione dello statuto speciale della Regione Trentino Alto Adige in materia di proporzione negli uffici statali siti nella provincia di Bolzano), a prescindere dallo status di volontario in ferma prefissata di cui al comma 1, ai sensi del decreto legislativo 21 gennaio 2011, nr. 11 citato nelle premesse.
3. Ai sensi dell’articolo 642 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, resta impregiudicata per il Comando generale dell’Arma dei carabinieri la facoltà di revocare o annullare il bando di concorso, di sospendere o rinviare le prove concorsuali, di modificare il numero dei posti, di sospendere l'ammissione dei vincitori alla frequenza del corso, in ragione di esigenze attualmente non valutabili né prevedibili, nonché in applicazione di disposizioni di contenimento della spesa pubblica che impedissero o limitassero le assunzioni di personale per l’anno 2011..
Domanda di partecipazione
1. La domanda di partecipazione al concorso:
dovrà essere presentata esclusivamente on-line sul sito www.carabinieri.it - “area concorsi”, entro e non oltre il 30° giorno successivo a quello di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, seguendo le istruzioni per la compilazione che saranno fornite dal sistema automatizzato.
Il Comando generale dell’Arma dei carabinieri -Centro nazionale di selezione e reclutamento provvederà a raccogliere tutte le domande, a stamparle e a farle sottoscrivere ai concorrenti all’atto della loro presentazione alla prova di selezione a carattere culturale e/o logico-deduttivo di cui all’articolo 7, per la conferma dell’avvenuto inoltro.
La domanda presentata on-line non potrà essere modificata all’atto della sottoscrizione; i requisiti in essa dichiarati saranno considerati posseduti alla data della sua presentazione;solo in caso di un’eventuale avaria del sistema automatizzato o di indisponibilità di un collegamento ad internet potrà essere redatta sull’apposito modello , disponibile anche sul sitowww.carabinieri.it, firmata per esteso dal concorrente e spedita a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, entro e non oltre il 30° giorno successivo a quello di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, al “Comando generale dell’Arma dei carabinieri - Centro nazionale di selezione e reclutamento - Ufficio concorsi e contenzioso- Viale di Tor di Quinto n.119, 00191 Roma”.
Fonte Gazzetta Ufficiale
Il bando completo è presente anche sul sito www.carabinieri.it

Problema Pagare : Rateizzare una bolletta del Gas


Il Gas per le abitazioni è un bene primario e per questo motivo è un diritto del cittadino ottenere una rateizzazione delle bollette che inaspettatamente arrivano a cifre troppo pesanti da pagare.
Tante persone non sanno infatti che basta poco avere una rateizzazione dell'importo ricevuto in bolletta, dilazionando il pagamento in due o tre rate in modo da alleggerire il problema del fine mese
Citiamo la Delibera dell’Autorità, che dispone per le aziende di distribuzione l'obbligo di rateizzazione nei seguenti casi: per i clienti con consumi fino a 5000 mc/anno, qualora la bolletta di conguaglio sia superiore al doppio dell'addebito più elevato fatturato nelle bollette stimate o in acconto ricevute successivamente alla precedente bolletta di conguaglio.
Le aziende sono obbligate ad informare con trasparenza l’utente circa la possibilità di rateizzare le fatture e soprattutto le modalità per la richiesta, del tutto assenti in molte bollette che si limitano semplicemente a citare la delibera.
Per questo motivo il Movimento Difesa del Cittadino mette a disposizione dei consumatori, presso la sede nazionale e quelle provinciali, la modulistica necessaria ad ottenere il rateizzo oppure, in caso di diniego, il ricorso da presentare all’Autorità per l’Energia elettrica ed il gas.
Non ci vuole niente per avere la rateizzazione, basta chiamare il servizio clienti dell' Azienda del Gas.
Ti risponderà un operatore,dovrai dare il tuo codice cliente e i dati della bolletta, avrai dunque tutte le indicazioni per inoltrare la richiesta di rateizzazione: tutto questo perchè è un tuo diritto.
Non c'è bisogno di nient'altro, basta una semplice telefonata,il modo più semplice per non togliere al budget della famiglia una somma elevata tutta in una volta.

La BCE alza i tassi di interessi e salgono i mutui


La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi all'1,25% di un quarto di punto il tasso di riferimento principale in Eurolandia, portandolo all'1,25% dal minimo storico dell'1%.
E' la prima stretta monetaria varata dal Consiglio direttivo da metà del 2008 ed era ampiamente prevista dal mercato.
La Bce ha aumentato anche il tasso marginale, dall'1,75% al 2% e ha fissato quello sui depositi allo 0,5%.
L'euro resta debole sotto quota 1,43 dollari, dopo il rialzo del costo del denaro deciso dalla Bce.

Le famiglie italiane con un mutuo casa a tasso variabile dovranno pagare mediamente 132,4 euro in più ciascuna a causa del rialzo del costo del denaro deciso oggi dalla Bce.
Lo afferma un'indagine della Cgia, facendo una stima sull'importo della rata su una vita residua media dei mutui in essere di 13 anni.
Nel Paese sono 2.233.000 i nuclei familiari titolari di un mutuo casa variabile.
Le famiglie più colpite ,saranno quelle del Centro Sud: in particolare quelle residenti nella provincia di Pescara (+207,7 euro), di Cagliari (+204,9, di Roma (+203,4), di Sassari (+ 201,6) e Napoli (+198,7).
Questi effetti, , non tengono conto peraltro di ulteriori eventuali aumenti del costo del denaro che potrebbero essere applicati a livello locale dagli istituti bancari. Su 3.350.000 famiglie italiane con un mutuo casa, circa due su tre hanno in essere un mutuo a tasso variabile, e perciò saranno toccate dal provvedimento della Bce.
Fonte Ansa.it

I Contributi Previdenziali :Il Registro delle Imprese e l’INPS


Tutti i soggetti che intendono svolgere un'attività imprenditoriale (con esclusione delle sole attività professionali), destinata alla produzione di beni e/o servizi (con inquadramento come impresa artigiana piuttosto che industriale) o al commercio (sia al minuto che all'ingrosso, e sia in sede fissa che in forma ambulante piuttosto che domiciliare) di merci e servizi (compreso quindi anche il più ampio settore della ristorazione), entro 30 giorni dall'inizio dell'attività devono iscrivere l'impresa stessa al Registro delle Imprese, tenuto presso la Camera di commercio del capoluogo di provincia nel quale si svolge l'attività imprenditoriale, dichiarando nel contempo i soggetti prestatori d'opera e come tali obbligati alla contribuzione previdenziale.
Per le imprese che hanno i requisiti per essere considerate artigiane, e  che hanno l'obbligo quindi, di iscrizione all'Albo delle Imprese Artigiane, o per le imprese del settore commercio (in questo caso limitatamente al titolare e ai soci), l'iscrizione alla gestione previdenziale INPS avviene automaticamente, su segnalazione della stessa Camera di commercio alla competente sede territoriale INPS.
A seguito dell'avvenuta apertura della posizione assicurativa INPS, l'Istituto provvede all'elaborazione e all'invio, a ciascun soggetto iscritto.
Il calcolo dei contributi:
L'importo dei contributi dovuto per ciascuna annualità deve essere calcolato in base al reddito di impresa denunciato per l'anno al quale i contributi si riferiscono; poiché non è possibile conoscere in anticipo quali saranno i redditi prodotti nel corso dell'anno, per ciascuna annualità si procede alversamento dei contributi, a titolo di acconto, calcolati sulla base dei redditi d'impresa dichiarati nell'anno precedente.
Nell'anno successivo si dovrà quindi procedere al conteggio dell'ammontare dei contributi effettivamente dovuto in base al reddito d'impresa prodotto e dichiarato per lo stesso periodo, ed effettuando un eventuale versamento a conguaglio che tenga conto degli importi già versati in acconto.
La contribuzione è dovuta entro limiti minimi e massimi di reddito, limiti che vengono periodicamente aggiornati..
Fonte Inps / Mip

Enti e Burocrazia: L'INPS

L' INPS ossia l?ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA SOCIALE è il più grande ente previdenziale italiano. Sono assicurati all'INPS la quasi totalità dei lavoratori dipendenti del settore privato ed alcuni del settore pubblico, così come la maggior parte dei lavoratori autonomi.
L'attività principale consiste nell'accertamento del diritto alla pensione, sia essa di natura previdenziale che assistenziale, nella liquidazione della stessa e nel successivo pagamento.
Le pensioni a carattere previdenziale derivano da rapporti assicurativi e vengono finanziate con il prelievo contributivo:
pensione di vecchiaia ;
pensione di anzianità ;
pensione ai superstiti ;
assegno di invalidità ;
pensione di inabilità ;
pensione in convenzione internazionale per il lavoro svolto all'estero.
Le pensioni di natura assistenziale sono invece rappresentate da quegli interventi la cui attuazione, pur rientrando nelle competenze dello stato sociale, è stata attribuita all'INPS:
integrazione delle pensioni al trattamento minimo ;
assegno sociale ;
invalidità civili.
L'INPS non si occupa solo di pensioni ma provvede anche all'accertamento dei relativi diritti e al pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito quali, ad esempio, il trattamento di disoccupazione, la malattia, la maternità, la cassa integrazione, il trattamento di fine rapporto; gestisce inoltre le prestazioni che agevolano coloro che hanno redditi modesti e famiglie numerose: l'assegno per il nucleo familiare, gli assegni di sostegno per la maternità e per i nuclei familiari concessi dai Comuni.
L’Istituto si occupa anche di altre attività, in massima parte collegate all’esercizio delle sue funzioni fondamentali; tra le attività “complementari” si possono annoverare:
● le visite mediche per l'accertamento dell'invalidità e dell'inabilità, nonché quelle per l’accesso alle cure termali, a cui l’Istituto provvede attraverso le sue strutture;
● la gestione della banca dati relativa al calcolo dell'ISEE (indicatore della situazione economica equivalente), che consente la fruizione di alcune prestazioni sociali agevolate;
● le attività necessarie al prelievo dei contributi, tra le quali l’iscrizione delle aziende, l’apertura del conto assicurativo dei lavoratori dipendenti ed autonomi, la denuncia del rapporto di lavoro domestico, il rilascio dell'estratto conto assicurativo e certificativo.
L'INPS fa fronte a tutte le sue prestazioni tramite il prelievo dei contributi.
Fanno infine parte dell'attività dell'Istituto le visite mediche per l'accertamento dell'invalidità e dell'inabilità, le visite mediche per le cure termali, l'emissione dei modelli di certificazione fiscale.
Fonti Inps / Mip