venerdì 26 novembre 2010

Lavoro: La Fuga dei Cervelli dal Bel Paese


Non si riesce proprio a capire il perché lo Stato Italiano permetta quella che i media definiscono “La fuga dei Cervelli”,che induce giovani di talento a scegliere l’unica strada percorribile ossia la fuga dall'Italia. Purtroppo è così,dopo anni di studio e di tirocinio,dopo aver ben dimostrato le loro capacità,i laureati a pieni voti, arrivano presto a un senso di frustrazione, che in breve riesce anche a ridurre anche il loro stato di autostima. 
Dopo tentativi inutili di proporsi nel Belpaese,per un lavoro degno del titolo conseguito,del loro innato talento, prima di arrendersi o di fuggire in massa verso altri paesi,ad enorme distanza dai loro amici e parenti,dove trovare qualcuno disposto a pagare il giusto per le enormi capacità di cui si avvale.
La ricerca italiana è finanziata male come è pur mal gestita per non parlare della scarsa meritocrazia sul lavoro e, in definitiva, nella scarsa capacità di trattenere le intelligenze. Molti ricercatori italiani decidono di fuggire all'estero per le modalità di crescita di carriera poco trasparenti oltre che per le scarse opportunità economiche offerte. I neolaureati si scontrano con il clientelismo e con le raccomandazioni:è la parentela con le  persone che contano,che porta al posto fisso,non certamente il curriculum vitae. L’assegnamento dei posti, già deciso prima di procedere verso qualsiasi concorso pubblico va complicare ancor di più la situazione.
Questo fenomeno affligge l’Italia da troppo tempo e solo oggi se ne inizia a parlare in parlamento con una proposta di legge,dopo l’ennesima fuga di 3 ricercatori da un importante ateneo italiano. 
Chiaro è che  accettare le importanti  proposte economiche giunte loro dalla Francia è allettante, rispetto alla miseria che si riesce a percepire in Italia.
La proposta di legge,in discussione alla Camera “ Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia” che è stata presentata da Enrico Letta e Stefano Saglia utilizza la minore imponibilità del reddito, per incentivare i cittadini comunitari under 40 a tornare in Italia. Resta fermo il fatto che ad oggi resta una proposta e che si resta spettatori di un esodo poco gratificante per la nostra bella Italia.

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