mercoledì 2 marzo 2011

Dichiarazione dei Redditi - Detrazione dei Farmaci e delle Spese Mediche



Tante persone ci hanno richiesto di trattare la detrazione delle spese mediche sostenute,all’atto della Presentazione della  Dichiarazione dei Redditi ed abbiamo deciso di pubblicare questo post. Sembrano,queste, per tante persone cose scontate ma per altre non lo sono: come sempre siamo qui per dare una mano e soprattutto per chiarire i lati oscuri quando questi ancora ci sono,senza mai stancarci di scrivere o ripetere.
Dunque è  possibile detrarre dall’Irpef in dichiarazione dei redditi , le spese per l’acquisto di medicinali certificati dallo scontrino parlante ossia che descriva natura, quantità, qualità del bene acquistato e il codice fiscale di chi lo compra. Per quanto concerne l'indicazione della natura del prodotto acquistato, è stato ritenuto sufficiente che il documento di spesa abbia la dizione generica di “farmaco” o di “medicinale”o comunque la natura del prodotto attraverso sigle, abbreviazioni o terminologie chiaramente riferibili ai farmaci.” omeopatico”, “preparazione galenica",la categoria dei medicinali non soggetti a prescrizione medica (SOP), suddividendoli in medicinali da banco o di automedicazione (OTC) e i restanti medicinali non soggetti a prescrizione medica. 
Resta inteso che, a seguito dell’introduzione dei nuovi, e più stringenti, obblighi concernenti la certificazione delle spese sostenute per l’acquisto di medicinali, si deve ritenere che non sia più necessario conservare la prescrizione medica poiché la natura e la qualità del prodotto acquistato si evincono dalla dicitura “farmaco” o “medicinale” e dalla denominazione dello stesso riportate nei documenti di spesa rilasciati dalle farmacie.
Per tutelare la privacy dei cittadini, il Garante per la protezione dei dati personali ha infatti,stabilito, con il provvedimento del 29 aprile 2009, che lo scontrino parlante deve riportare il codice alfanumerico posto sulla confezione di ogni medicinale, il codice fiscale del cliente, ma non più la denominazione del farmaco acquistato, che è in grado di rivelare informazioni sullo stato di salute e sulle patologie del cittadino. Sarebbe stato assurdo e assolutamente scomodo, rivelare al proprio commercialista o al patronato,all’atto della presentazione dei documenti per la dichiarazione dei redditi, la denominazione del farmaco che poteva in qualche modo far capire il tipo di patologia di cui il contribuente poteva essere affetto. 
Essendo tutto questo in contrasto con la privacy e regolamentato dalle disposizioni del Garante il contribuente ha tutto il diritto di poter eventualmente denunciare gli abusi.

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